mercoledì 27 marzo 2019

1919: UNA ROSSA NEL CUORE

In questo capitolo ci verrà rivelato il terribile segreto di Paperone, l’episodio che ha trasformato un rude ma tutto sommato onesto e generoso giovane cercatore d’oro nel terribile avaro che conosciamo …

Finalmente arricchitosi, non riuscendo a ritrovare l'amico Trade Billy per restituirgli il prestito, e ritenendo adempiuti i suoi doveri di sindaco (ha fatto costruire una cisterna per l'acquedotto della città), Paperone decide di tornare a casa (ancora da Zio Paperone e ilcinquantennio della tuba, Martina-Gatto, 1978).

La città dell'infanzia di Paperone è chiamata Golden Town, ma è facile supporre che si tratti della nostra Paperopoli...

Quanti ricordi: la quercia del linciaggio, la collina degli impiccati, la banca assaltata ogni sabato dalla Banda del Mazzo Selvaggio… che si parli ancora dei Bassotti? (da Paperino e lamezzanotte di fuoco, Martina-Capitanio, 1967)
Questa storia, che Guido Martina ha ambientato “ai giorni nostri", si presta particolarmente all’operazione “Vita del giovane Paperone”, e potrebbe tranquillamente essere utilizzata nella sua interezza. Possiamo con poco sforzo immaginare che si sia svolta appunto al tempo della giovinezza di Paperone; l’avventura può così essere inserita nella nostra ricostruzione quasi integralmente, scartando solo le vignette e i dettagli (ad esempio, la presenza di Paperino) che non si accordano con la nostra interpretazione.




E qui scopriamo il segreto di Paperone: si era innamorato della bella cantante del Saloon della Tarantola, Rosie la Rossa. "Aveva gli occhi scintillanti come stelle. L'unico ghiaccio vivo..." Ah, no, aspetta un momento ...  Il giovane Paperone, detto Bill, decise così di partire in cerca di fortuna, promettendo alla sua Rosie di tornare ricco. E lei promise di aspettarlo. 

Ma poi Paperone aveva deciso di non tornare più dalla sua Rosie che lo aspettava a Golden City. E questo per un motivo non propriamente... nobile (non dover offrire un gelato ogni sera alla moglie). Almeno a suo dire…

Improvviso, un canto lontano … Possibile che sia proprio lei? 

Sì, è proprio lei: Rosie la Rossa! Stava aspettando il ritorno del suo amato Paperone, detto Bill?

La delusione: Rosie non lo ha aspettato; appena tre giorni dopo la sua partenza, ha sposato un altro … 

Paperone ritrova anche il rivale di un tempo,  tale Giggi Maniglia. E un’altra delusione: Rosie si era promessa a tutti gli scapoli del paese …




Non rimane che tornare indietro, con le pive nel sacco.
Volendo aggiungere feels alla nostra ricostruzione, abbiamo ipotizzato che il giovane Paperone, guadagnato il suo primo miliardo nel Klondyke, avesse subito cercato di tornare alla sua Rosie, che ancora credeva che lo aspettasse a Golden City: in altre parole, Paperone aveva saputo quasi subito del tradimento della "dolce" Rosie… e solo in seguito, forse per istinto di autoconservazione, si autoconvincerà di aver deciso lui di non tornare più.

A questo punto, perduta Rosie, a Paperone rimane solo il denaro…

Secondo la nostra cronologia, la storia che abbiamo appena letto si svolgerebbe nel 1919 (nessuna indicazione precisa nel testo).

venerdì 22 marzo 2019

1917: LE SABBIE DEL FIUME YUKON

Siamo nel 1917-18 (un po’ prima del 1928, data espressamente richiamata nella didascalia), Delizia, capitale del Klondike: una città decisamente... martiniana. 



Quanti ricordi... (da Zio Paperone e il cinquantennio della tuba, Martina-Gatto, 1978)


Finalmente proprietario della promettente concessione aurifera, Paperone ottiene il necessario finanziamento dall’amichevole e generoso Trade Billy (Zio Paperone e il mistero del Klondike, Martina-ComicupStudio, 1990; tutt’altra pasta rispetto a Soapy Slick!) e inizia l’estrazione.


Ma sulla sua strada incontra e deve affrontare ancora una volta i Bassotti, noti all'epoca come Bullos Boiaccias.  (ancora Zio Paperone e il cinquantennio della tuba, Martina-Gatto, 1978)


 
Un giorno, giunge in città il carro di un prestigiatore. Paperone si concede lo sfizio di assistere allo spettacolo, e rimane affascinato dall'esibizione del mago...



E la sera stessa, lo "convince" (minacciandolo con una pistola!) a vendergli la sua tuba "magica", e poi anche la marsina che diventerà il suo abito caratteristico. 

 
“Armato” della tuba magica (che probabilmente ispirerà i mille e mille trucchi di cui doterà in futuro tutte le sue tube), Paperone non avrà difficoltà a gabbare (nuovamente, dopo lo scherzo dei barattoli di spinaci) i Bullos.


 
 
L’eleganza assicurata dall’indossare tuba e marsina, procurerà al giovane Paperone addirittura un’elezione a sindaco… e amministra anche (almeno apparentemente) assai bene.
Poi Paperone ritorna a restituire il prestito all’amico Trade Billy; ma costui è a sua volta partito in cerca di fortuna. 

Nell'occasione, Paperone sente parlare di possibilità di arricchirsi (ulteriormente) altrove ... ma prima... 





mercoledì 20 marzo 2019

1915: BACK TO THE KLONDIKE...

Le vicende che Paperone cita più spesso, sono quelle avvenute nel Klondike, durante la famosa corsa all’oro. Questa è notoriamente avvenuta nel 1897, ma Martina pone in quegli anni la presenza nel Klondyke dei genitori di Paperone, e la nascita di quest’ultimo.
Secondo la continuity martiniana (ricavabile come abbiamo già visto da datazioni dirette e/o da riferimenti come “cinquant’anni fa”), un secondo periodo di caccia all’oro nel Klondyke (quello vissuto dal giovane Paperone) sarebbe collocabile negli anni 1915-18. La data è ricavabile da diversi accenni nei rispettivi racconti. Nel “Catastrofico EEE” la data indicata è il 1929 (“50 or sono”)

 1915 circa. Il Nostro salva dall’annegamento un giovane sconosciuto, che si rivelerà essere il padre di John D. Rockerduck, il suo futuro acerrimo nemico. Si può ipotizzare che il personaggio sia lo stesso, coetaneo di Paperone e figlio di Pykerdock, di cui ci viene mostrata la nascita nella Storia e Gloria (Zio Paperone e l'ora del rimpianto, Martina-Chierchini, 1980).  Evidentemente i due coscritti non ricordavano di essersi già incontrati, da infanti.



 
Poco dopo, sulle rive dello Yukon, Paperone trova un terreno promettente, ma anche l’opposizione degli indiani. 

 
Ma “il più duro dei duri” non esita a violare un tabù, distruggendo un totem…  (Zio Paperone e l’enigma della Sfinge, Martina-Zemolin, 1980)

1916 circa. In attesa poter estrarre l’oro, Paperone si dedica alla pesca e al commercio di pesci pregiati (che falsifica spudoratamente). Ma, evidentemente irriconoscente per il salvataggio ricevuto, “Rocker Pataccaro” insidia il suo “diritto del primo occupante” (Zio Paperone e il catastrofico EEE, Martina-Gatto, 1979).



Ricorsi al giudizio degli indiani...

 
 
... dopo quello che pare proprio il primo di tanti successivi litigi (e qui compare, per la prima volta in termini di "storia interna", la frase "voglio  mangiarmi il capello se non..."), i due rivali si giocheranno il possesso del fiume con una gara di canoe. 

 
 
Ma Paperone, che ha fatto un'importante scoperta, non esiterà a perdere apposta, ottenendo invece la concessione della riva sabbiosa “dove non crescono le cipolle”, in realtà ricca di polvere d’oro.


Naturalmente, Rocker Pataccaro riuscirà comunque ad arricchirsi, e in futuro suo figlio sarà il più grande rivale di Paperone...

mercoledì 13 marzo 2019

1913: A LONG LONG WAY TO…


Per Natale siamo tutti più buoni: siamo nel periodo di Natale del 1913 o 1914 (il testo originale indica il “milleottocentoeccetera”; e il riferimento alla morte di George Washington porterebbe verosimilmente attorno a un improbabile 1850). 


Durante il viaggio verso il Klondike, Paperone si era fermato, probabilmente per problemi finanziari, a Chicago, Illinois (che però NON si trova lungo il tragitto Paperopoli-Klondike; ma questa, come la data, è un'altra delle “piccole” incongruenze che nella nostra ricostruzione dobbiamo risolvere: diremo per ora che era in una città imprecisata).

Paperone, già famoso in città per l’attività che aveva avviato (raccoglieva e riciclava le cicche di sigarette!) si trova ad assistere a un tentativo di linciaggio. 

Impietosito, interviene a difendere la vittima (che non conosceva) arrivando a giurare il falso per salvarlo. 


Tim La Galera (il cui vero nome non conosciamo) gli fu riconoscente, ricompensandolo con un suo autografo che molti anni dopo si rivelerà prezioso…. (da La banda Disney e l’Espresso di Natale, Martina-Chierchini, 1960) 

1915 circa. Appena giunto (tornato! non dimentichiamo che Paperone è nato qui) nel Klondike, Paperone trova ospitalità presso l’anziano Ghingo Limaccia, e ricambia aiutandolo a coltivare un misero campo di patate (Zio Paperone e la campagna elettorale, Martina-DeVita, 1979).

In attesa di miglior fortuna, Paperone si adatta anche a fare il fotografo... di avvenimenti "mondani" (Paperino e l'imperturbabile paparazzo, Martina-Gatto, 1979)


Nell'ottica della nostra ricostruzione storica, possiamo senz'altro affermare di aver visto qui un Paperone, per quando già indurito dalla vita, sinceramente generoso e altruista: teniamolo a mente...

domenica 10 marzo 2019

1907-1912: PER UN PUGNO DI… SPINACI!


Per raccontare del Paperone teen-ager, iniziamo da “Zio Paperone e le memorie dello smemorato, Martina-Gatti, 1973”

 A dispetto della sua raffigurazione grafica, presumiamo che qui Paperone avesse poco più di 10-12 anni: e il fatto che gli si dia del "moccioso", ci conforta nell'idea.



Verosimilmente poco prima della morte di Nonna Jenny, il giovanissimo Paperone smaschera e ricatta un finto cieco.



Ma poi, pentito della cattiva azione, forse consigliato proprio da Nonna Jenny, restituisce il maltolto. Charlie Petrus, impressionato dalla sua onestà, gli sarà in futuro riconoscente Qui il giovanissimo Paperone dimostra di non essere ancora del tutto votato al Dio Denaro …


1912 circa (1907 nel testo, ma qui dobbiamo presumere un’età di almeno 15 anni). Dopo la morte della nonna, Paperone si guadagna da vivere come conduttore di diligenze (in società con tale Bill il Bullo, che purtroppo per lui finirà impiccato davanti al cimitero Di Fort Worth).  Da Paperino e il giubileo del fantastilione, Martina-Perego, 1957


Abbiamo anche un accenno alla casa e agli amici di Paperone...


 Apprendiamo che Paperone chiamava la sua diligenza Cleopatra… e questo ci dà il modo di proporre un piccolo gioco… per intenditori!


E Paperone deve rintuzzare (e lo fa assai efficacemente, nascondendo i suoi guadagni nei barattoli di... spinaci!) gli assalti di quelli che sembrano proprio essere (a loro volta giovanissimi) i Bassotti!

Eh sì, questo è indiscutibilmente Nonno Bassotto!



Nel suo tempo libero, il giovanissimo Paperone arrotonda i suoi onesti guadagni … barando a poker! 

 
Scoperto (ma anche per un altro motivo più romantico, che però scopriremo più avanti), decide di partire per il (natìo) Klondike in cerca di fortuna.  (Paperinik e la bussola parapsicologica, Martina-De Vita, 1973)

La riflessione finale di Paperone, che in quella casa oggi abita Paperino, ci conferma l’idea che la città della sua giovinezza fosse proprio l’odierna Paperopoli, magari all’epoca conosciuta con altro nome.