venerdì 31 maggio 2019

1938: i Paralipomeni Brasileiros


Vista la scarsità di storie che ci raccontano il periodo sudamericano del Giovane Paperone, aggiungiamo ancora una volta una storia che, pur ambientata ai “giorno nostri”, ci dà un’idea di quello che può essere stato il soggiorno in Brasile del nostro eroe. Come già altre volte, dobbiamo sostituire idealmente i personaggi “moderni” (Paperino, Qui Quo e Qua, Archimede) con anonimi compagni di viaggio del Giovane Paperone…


Giunto in Brasile, Paperone si imbatte in tre cangaceiros (il movimento sociale del cangaço, basato sul banditismo, fu estirpato dalle autorità nel 1938 con l’uccisione di Lampião – al secolo Virgulino Ferreira da Silva – e della sua compagna Maria Bonita, mentre i sopravvissuti al massacro fuggirono nella Caatinga, la “foresta grigia”. I 3 cangaceiros martiniani appartengono forse a quest’ultimo gruppo di reduci? le date corrisponderebbero...), che, con la scusa del passaggio dell’Equatore, pretendono un pedaggio.


Ma poi, sposando lo spirito del bandito gentiluomo che ruba ai ricchi per dare ai poveri, i tre (nonno, padre e figlio) si lanciano in un surreale e spasmodico giro di passaggi di denaro, al culmine del quale tornano all’idea iniziale dell’arricchimento personale, minacciando addirittura di uccidere le loro vittime.

Paperone riuscirà infine a fuggire (addirittura con tutto il denaro...), e così salutiamo i cangaceiros che tornano, come all'inizio della storia, a cantare la loro saudade… (Paperino e il Cangaceiro  Martina-Carpi,  1955)


La storia, ovviamente molto più complessa di come la abbiamo riassunta, si basa su un susseguirsi di personaggi assurdi e situazioni paradossali, nella miglior tradizione del fumetto comico, risultando assai divertente, e non priva di quei precisi riferimenti storici e sociali ai quali il Professore ci ha abituato. 

sabato 25 maggio 2019

1938: DI GAUCHOS E CANGACEIROS


Attraversando il Sudamerica, Paperone continua la sua spasmodica ricerca di ricchezza…


1937-38  circa (data presunta, “ai tempi della mia giovinezza”)  Ancora in Venezuela Paperone cerca petrolio. 
Ritorna la collaudata tecnica del “lancio del cappello”, già utilizzata anni prima in Oklahoma...

Questa volta, però Paperone non ha fortuna. 

Si potrà consolare con il ritrovamento di tre dobloni d’oro (che in futuro saranno anche il motivo di una nuova avventura venezuelana, ma questo avverrà in seguito). Naturalmente, poi, i pozzi di petrolio non mancarono (Le tribolazioni di un povero miliardario, Martina-Gatti, 1978).



1938 circa (rettificando il 1918 indicato da Martina, per allinearsi agli eventi già raccontati); Paperone giunge in Argentina,  dove intende dedicarsi all’allevamento di bovini (che ovviamente intende procurarsi… gratuitamente!).

Ma un accidentale colpo in testa...

... e la sua solita taccagneria lo spingono a riprendere presto il viaggio. (Zio Paperone e le memorie dellosmemorato, Martina-Gatti, 1973).




1939 circa, Sudamerica non meglio identificabile. Paperone collabora alle ricerche (e verosimilmente le finanzia anche) del misterioso professor Tangus Tangus.
Le ricerche saranno a lungo infruttuose… 
... ma molti anni più tardi il professore otterrà dei risultati, che lascerà in eredità a Paperone: “l’albero dei dollari”, una pianta favolosa che produce monete d’oro (Zio Paperone e il segreto del libro bianco, Martina-Gatto, 1971). 



Curiosità: anche Rodolfo Cimino sembra confermare l'esistenza delle "piante di dollari" (Zio Paperone e i dollari vegetali, Cimino-Perego, 1971)... e certamente ci sono molte altre conferme indipendenti.

mercoledì 15 maggio 2019

1935-37: I PIRATI DEI CARAIBI


A conclusione del suo “giro del mondo”, Paperone rientra nelle Americhe - sempre spostandosi verso est -  e raggiunge le isole Caraibiche.



1936 circa (1940 nel testo, che retrodatiamo).
Presumibilmente sempre con la flottiglia che utilizzava nelle Marianne e in Cina, Paperone esordisce dedicandosi (segretamente, sotto il falso nome di Salomon) addirittura alla pirateria! 

  
... e le scorrerie sono interrotte solo dalla cattura del suo socio, Mancino il Guercio.


Paperone, nel timore di essere scoperto, medita di lasciare l’attività. (Zio Paperone e la Regina di Saba, Martina-Chierchini, 1972)


Tuttavia, benché ufficialmente svolga l’attività di onesto mercante, continua ad arricchirsi come… ricettatore! Fra i suoi clienti, tale Cocciadiferro… 
Un altro dei “mille mestieri” (più o meno onesti... anzi decisamente meno) che hanno contribuito all’arricchimento del Più Duro dei Duri (Zio Paperone e la notizia BOOM, Martina-Gatto, 1972)



1937. Ma poi, probabilmente sotto un altro nome, riprende le sue scorrerie, dedicandosi però, probabilmente perché non dispone più di una nave, alla pirateria “terrestre”, e verosimilmente in compagnia dei superstiti dell’equipaggio della Regina di Saba. La storia è ambientata nelle isole Sandwich (le Hawaii), ma nella nostra ricostruzione dobbiamo naturalmente spostarla nei Caraibi…

Quando decide di lasciare definitivamente l’attività e le isole,  Paperone nasconde uno dei classici “bauli del tesoro”, di nascosto anche dai suoi complici … 
Poi Paperone, per una sfortunata serie di circostanze, dimenticherà addirittura l’esistenza di questo tesoro! (Paperino e il Re delle Tempeste, Martina-De Vita, 1967) 

Lo stesso episodio (o forse uno simile, completo del dettaglio dell’amnesia), è raccontato anche in un’altra storia, ambientata però nella Sierra Nevada, verosimilmente in Venezuela.  
Qui Paperone trova un antico tesoro spagnolo e lo nasconde per difenderlo dai pirati. O più probabilmente, come abbiamo già visto, tornato sulla terraferma nasconde il tesoro che lui stesso ha guadagnato con le sue scorrerie … e i pirati che teme altro non sono che i suoi ex compari che lo inseguono. (Zio Paperone e la mappa a pressione, Martina-Bordini, 1968; la data qui espressamente citata è il 1938), 


Ancora una volta, abbiamo visto Paperone dedito ad accumulare ossessivamente denaro, solo per poi lasciarlo dietro di sé e addirittura dimenticarlo...

giovedì 9 maggio 2019

1933-34 LE TRIBOLAZIONI DI UN… PAPERO… IN CINA


Spostandosi adesso verso il Nord, Paperone giunge nel territorio di Hong Kong…

1933 circa (data presunta). Canton, Cina. Paperone si dedica adesso ad un lucroso commercio marittimo di oppio, nascosto nei mandarini. 

E continua a… risolvere a suo modo i dissapori coi soci, abbandonando in mare il suo socio, Corsaro Mc Piffer (che peraltro voleva fare lo stesso a lui) dopo averlo narcotizzato.  (Il romanzo di un papero povero, Martina-Carpi, 1967)


Come già altri prima di lui (e altrettanti dopo),in futuro il Corsaro, fortunosamente sopravvissuto... 
... e anzi arricchitosi “grazie” alla disavventura, scambierà Paperino per suo zio, e cercherà di vendicarsi su di lui (Qualcuno ha detto Gongoro? ... ma noi abbiamo già visto anche Pedro Sparalestos...)




L’attività di contrabbandiere di Paperone comporta anche dei rischi, e infatti molti anni dopo il Nostro dovrà sottostare al ricatto di un altro suo ex socio, il cinese Lao Ly Lu Lo… (Paperino e le uova pasquali, Martina-Perego, 1954)




1934 circa (1930 nel testo). Trasferitosi nelle isole Marianne, Paperone gestisce una fabbrica di bottoni (materia prima, le palme Dum) e una flottiglia di velieri (probabilmente la stessa di cui disponeva in Cina insieme al Corsaro)...
... e continua a cogliere ogni occasione per arrotondare, rubando diecimila dollari a un cliente, Barzebuk McIntosh, "ladro contrabbandiere tagliaborse tagliagole taglia..." che voleva esportare illegalmente quei dollari, nascondendoli nelle anime dei bottoni di Paperone. (Paperino e i bottoni di Barzebuk, Martina-Bordini, 1968)

domenica 5 maggio 2019

1930-32: PICNIC A... LIGHTNING RIDGE


Dopo le sue avventure in India, Paperone si sposta in Australia. Qui incontrerà un paio dei rarissimi amici il cui ricordo si porterà negli anni a venire: Ned Kelly, quasi un fratello; e il fedele canguro Kanga.  




1930 circa, Lightning Ridge. Insolitamente generoso ed altruista, Paperone soccorre un giovane canguro ferito...
Guidato dal suo nuovo amico, scopre addirittura un’intera caverna di opali... 

... ma viene catturato da una tribù di indigeni che ritiene tabù quel luogo. 

... e si salva solo grazie al fedele canguro.  (Zio Paperone e il fedelemarsupiale, Martina-Gatto, 1972). Ma Paperone non è certo tipo da arrendersi così facilmente...



1931 circa. Evidentemente non rassegnato a rinunciare agli opali scoperti, Paperone, sempre accompagnato dal fedele Kanga, torna alla carica, subendo in un primo momento la stessa sorte.... 

Ma questa volta trova il modo di raccogliere tutti gli opali che vuole, riuscendo perfino a incantare gli aborigeni e piegarli alla sua volontà...

Ancora una volta, una tuba truccata! (Zio Paperone e il trapianto della pituitaria, Martina-Bordini, 1971)


1932 circa. Tornato a Karlgoorlie, Paperone trova il vecchio amico Ned nelle mani dei loro nemici, che cercano di fargli rivelare il luogo in cui ha nascosto il suo tesoro; e interviene per liberarlo (Zio Paperone e il fatidico anniversario, Martina-Bargadà Studio, 1981)
Anche questa avventura (che a dire la verità è un po' confusionaria e si risolve con un inatteso espediente del "sogno" - che viceversa apparirebbe adatto alle suggestioni aborigene) è ambientata “ai giorni nostri” e con la partecipazione dei nipoti, ma può facilmente essere retrodatata alla giovinezza di Paperone.