mercoledì 15 maggio 2019

1935-37: I PIRATI DEI CARAIBI


A conclusione del suo “giro del mondo”, Paperone rientra nelle Americhe - sempre spostandosi verso est -  e raggiunge le isole Caraibiche.



1936 circa (1940 nel testo, che retrodatiamo).
Presumibilmente sempre con la flottiglia che utilizzava nelle Marianne e in Cina, Paperone esordisce dedicandosi (segretamente, sotto il falso nome di Salomon) addirittura alla pirateria! 

  
... e le scorrerie sono interrotte solo dalla cattura del suo socio, Mancino il Guercio.


Paperone, nel timore di essere scoperto, medita di lasciare l’attività. (Zio Paperone e la Regina di Saba, Martina-Chierchini, 1972)


Tuttavia, benché ufficialmente svolga l’attività di onesto mercante, continua ad arricchirsi come… ricettatore! Fra i suoi clienti, tale Cocciadiferro… 
Un altro dei “mille mestieri” (più o meno onesti... anzi decisamente meno) che hanno contribuito all’arricchimento del Più Duro dei Duri (Zio Paperone e la notizia BOOM, Martina-Gatto, 1972)



1937. Ma poi, probabilmente sotto un altro nome, riprende le sue scorrerie, dedicandosi però, probabilmente perché non dispone più di una nave, alla pirateria “terrestre”, e verosimilmente in compagnia dei superstiti dell’equipaggio della Regina di Saba. La storia è ambientata nelle isole Sandwich (le Hawaii), ma nella nostra ricostruzione dobbiamo naturalmente spostarla nei Caraibi…

Quando decide di lasciare definitivamente l’attività e le isole,  Paperone nasconde uno dei classici “bauli del tesoro”, di nascosto anche dai suoi complici … 
Poi Paperone, per una sfortunata serie di circostanze, dimenticherà addirittura l’esistenza di questo tesoro! (Paperino e il Re delle Tempeste, Martina-De Vita, 1967) 

Lo stesso episodio (o forse uno simile, completo del dettaglio dell’amnesia), è raccontato anche in un’altra storia, ambientata però nella Sierra Nevada, verosimilmente in Venezuela.  
Qui Paperone trova un antico tesoro spagnolo e lo nasconde per difenderlo dai pirati. O più probabilmente, come abbiamo già visto, tornato sulla terraferma nasconde il tesoro che lui stesso ha guadagnato con le sue scorrerie … e i pirati che teme altro non sono che i suoi ex compari che lo inseguono. (Zio Paperone e la mappa a pressione, Martina-Bordini, 1968; la data qui espressamente citata è il 1938), 


Ancora una volta, abbiamo visto Paperone dedito ad accumulare ossessivamente denaro, solo per poi lasciarlo dietro di sé e addirittura dimenticarlo...

1 commento:

  1. Ahahah vedi tu che bei compagnucci luridoni che aveva Paperone! XD

    Moz-

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