Facciamo un breve digressione, per affidare al Blog amico il Bat Rifugio (che ringraziamo per la collaborazione) la pubblicazione del $unto della Vita ed Opere del Giovane Paperone (chi volesse approfondire, trova naturalmente maggiori dettagli nei Capitoli di questo Blog).
Di seguito un riassunto della nostra $aga:
LA VERA STORIA DI PAPERON DE’ PAPERONI
Paperone nasce in Klondike nel 1897, durante la Corsa all’oro, da Paperone Senior e Oretta Paporetta; appena in età scolare, perde i genitori e verrà quindi cresciuto nella futura Paperopoli dalla nonna Gianna, detta Jenny delle Traversate, da cui apprenderà molti principi di vita che gli saranno utili in futuro. Dopo la morte della nonna, Paperone i guadagna da vivere come conduttore di diligenze (in società con tale Bill il Bullo, che purtroppo per lui finirà impiccato), e deve rintuzzare i primi assalti dei Bassotti.
Scoperto a barare a poker, decide di cercare fortuna tornando nel natìo Klondike; durante il viaggio, salva da un linciaggio tale Tim la Galera, fornendogli un falso alibi.
Appena giunto nel Klondike incontra (e salva dall’annegamento) il coetaneo John Rockerduck (senior), che però diventerà ben presto suo acerrimo nemico, avendo tentato di sottrargli una promettente riva aurifera (che a sua volta Paperone aveva sottratto agli indiani, distruggendo per questo un sacro totem). Ottenuti i necessari finanziamenti dall’amico Trade Billy, Paperone inizia l’estrazione. Ancora minacciato dai Bassotti, Paperone si appropria della tuba magica (e della marsina) di un prestigiatore, che gli servirà per nascondere l’oro, e che diventerà una sua caratteristica distintiva. L’eleganza così acquisita gli varrà anche la nomina a sindaco.
Finalmente arricchitosi, Paperone torna a casa, dove lo aspetta il suo grande amore Rosie la Rossa, ballerina del Saloon della Tarantola. Ma lo attende una cocente delusione: Rosie non lo ha affatto aspettato, e si è sposata con un forestiero di passaggio.
Incattivito dalla delusione amorosa, Paperone inizia a comportarsi malissimo, infierendo su di un rivale scommettitore (Bobo l’Anguilla) e imbrogliando diversi suoi soci (in particolare Gian Piviere e Red il Rosso, quest’ultimo probabilmente imparentato con la stessa Rosie, abbandonato durante un assalto indiano).
Perduto l'amore della sua vita, a Paperone rimane solo il denaro; e infatti, egli si dedica con ferocia a conquistarlo, ma poi non lo utilizza, lo accumula e anzi spesso una volta appropriatosene lo abbandona dietro di sé, dedicandosi immediatamente a cercarne altro. Così raccoglierà (solo per passare immediatamente a cercare altro) petrolio in Oklahoma, oro in Dakota, eccetera. In Oklahoma rispolvera anche le sue abilità di gambler, ma deve ben presto fuggire dalla città inseguito dalle pallottole di Pedro Sparalestos, una delle vittime dei suoi poker di cinque assi.
In Dakota, Paperone inaspettatamente ... cerca moglie! Ma subito dopo abbandonerà la sua promessa, la bella Plunka, figlia del capo Sioux. Che non fosse altro che un tentativo di dimenticare Rosie?
Paperone si sposta in Africa, dove aggiunge al suo patrimonio le ricchezze del Transvaal, le piantagioni del Congo e chissà che altro … poi si sposta ancora, in Arabia, dove riesce a vendere a caro prezzo una… buca intrisa del petrolio della sua lampada, e compie una delle sue rare buone azioni, salvando da morte certa un viandante depredato dai predoni, Alì Mohammed Mansur Idris Abdussalam Ben Baruk Ibn Shaban Bu Bakir, che si rivelerà essere lo sceicco locale.
In Afghanistan, Paperone commercia in armi coi ribelli; in Bengala raccoglie smeraldi (e viene truffato da un sedicente fachiro); in Australia incontra uno dei suoi rarissimi amici, Ned Kelly, e si dedica alla ricerca degli opali e all’ammaestramento dei canguri.
Nel Pacifico sotto il falso nome di Salomon, il Nostro intraprende una fruttuosa carriera di contrabbandiere e pirata, fra Canton (dove abbandona in mare un altro dei suoi soci -Corsaro Mc Piffer, che peraltro voleva fare lo stesso a lui) e le isole Marianne, che si concluderà nei Caraibi con l’arresto del suo sodale Mancino il Guercio. Paperone, in fuga dalla legge e dai suoi ex compari, seppellisce la sua parte di bottino sulla Sierra Nevada.
In Sudamerica, Paperone cerca petrolio in Venezuela e tenta la carriera di allevatore in Argentina; conosciuto lo scienziato Tangus Tangus, lo finanzia e collabora alle sue ricerche (che porteranno molti anni dopo alla creazione di una pianta che produce… dollari!).
Ritornato in USA, Paperone fa il cercatore d’oro in società con Tom il Calvo, che lo invierà con un trucco ad affrontare gli indiani ostili; grazie alla sua tuba magica, però Paperone non solo si salva ma si arricchisce ancora. In Arizona, già proprietario di fruttuose miniere, Paperone arrotonda i suoi guadadagni rubando il carbone delle locomotive, ma deve fuggire dall’assalto di Lefty il Mancino e i suoi Balordi (sicuramente ancora i Bassotti). In Nevada salva accidentalmente da un agguato tale Briko Laforge, che lo compensa donandogli la sua tuba, anche questa magica (consente di trovare l’oro) ma rubata agli indiani.
Dopo numerose altre imprecisate avventure, Paperone decide di ripercorrere i suoi stessi passi, recuperando via via i tesori che aveva guadagnato negli anni, e poi abbandonato sul posto per inseguire la sua frenesia di guadagno, e di rientrare a Paperopoli. Qui giunto, si presenta alla sorella Elvira (nonna Papera), le scrocca una cena e le ruba l’asinello Tiburzio, che userà per recuperare un altro dei suoi tesori nascosti negli anni passati, decapitando nell’occasione un altro totem indiano.
Paperone compra e trasferisce a Paperopoli il castello scozzese dei suoi avi, arricchendolo anche oltremisura (pareti d’oro, finestre di diamanti…); ma il castello gli viene ben presto rubato, e Paperone incarica di recuperarlo il famosissimo detective Topolino, che a sua volta coinvolge Paperino, il quale si rivelerà essere proprio il nipote del derubato.
Recuperato il prezioso castello, Paperone deve però fronteggiare gli assalti dei Bassotti, sempre più agguerriti; decide così di costruirsi una “enorme cassaforte”, su di un terreno di sua proprietà che intende liberare sfrattando senza pietà i suoi inquilini morosi. Ma i Bassotti lo derubano prima che abbia il tempo di farlo; recuperato il suo denaro grazie all’aiuto dei suoi ex inquilini, Paperone, in uno dei suoi rari momenti di generosità, decide di condonare i loro debiti e di costruire altrove il Deposito… il resto è Storia.