domenica 12 gennaio 2020

Gli Antenati: il ramo italiano

Nelle Storie del Professore si possono trovare accenni alla Storia della Dinastia, anche al di fuori della specifica Storia e Gloria (questa peraltro è notoriamente assai saltuaria, in realtà). In particolare, si può così ricostruire la storia del ramo italiano della Casata De’ Paperoni… 


122 d.c.: come abbiamo già visto (I Sesterzi di Pippus Augustus, in Storia e Gloria della Dinastia dei Paperi), l'egizio Pa-Pe-Rheo, per difendere i suoi "mille sacchi" di monete si era trasferito nella Roma imperiale, intraprendendo il mestiere di oste sotto l'imperatore Pippus Augustus (dato il salto temporale, forse sarebbe meglio pensare a un suo discendente).

Petronius Paperonius finirà per trasferirsi nuovamente, in Scotia al seguito del suo Imperatore; ma una sua discendenza è sicuramente rimasta in Italia, dove la ritroveremo per molti secoli a venire. Se non ci fosse il timore di apparire troppo blasfemi, si potrebbe ipotizzare che sia appartenuto a questo ramo anche quel Vescovo di Spoleto, Paparone dei Paparonis, realmente esistito, che fu Vescovo di Foligno e poi di Spoleto, fra il 1265 e il 1290, anno della sua morte...… 



Tornando alle opere del Professore, scopriamo che nel 1300 circa, viveva a Firenze Messer Papero de’ Paperi, lanaiolo, che ebbe modo di incontrare parecchi personaggi famosi, fra cui Dante Alighieri, (a cui pare aver ispirato l'incipit della sua Commedia!) proprio al momento del suo esilio da Firenze (cosa che ci permette di datare gli eventi al 1301, anno appunto dell'esilio del Poeta). Messer Papero e il Ghibellin fuggiasco, Carpi/Martina-Carpi, 1983. 

Messer Papero, per un equivoco (si dichiarò guelfo agli sgherri del Bargello, ma i suoi interlocutori, al contrario di quel che credeva, erano ghibellini), venne esiliato “per centocinquant’anni” e visse ulteriori avventure in altre città toscane. A Pisa, incontrò Andrea da Pontedera, e trasformò la Torre della Fame in un redditizio museo dedicato al Conte Ugolino (Messer Papero e il Conte UgolinoCarpi/Martina-Carpi, 1983).


... ad Arezzo, incontrò Francesco Petrarca. e fece partecipare il nipote alla Giostra del Saracino (Messer Papero e i fiorini di Mastro AdamoCarpi/Martina-Carpi, 1983). 
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.. a Livorno visitò l’isolotto della Meloria e l’isola Montecristo, dove affrontò (a dir la verità un po' in anticipo sui tempi: sarà stato un antenato?) il pirata Dragut (Messer Papero e i pirati di MontecristoCarpi/Martina-Carpi, 1983).  


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.. e infine visitò Lucca, dove evitò per poco l’assalto dei pisani di Uguccione della Faggiola (quindi siamo nel 1314). Da Messer Papero e la Grotta di EoloCarpi/Martina-Carpi, 1983.


A Rimini viveva poi un altro Antenato, che aveva sposato (per procura) la bella Franceschina da Polenta, e ne scoprì il "tradimento" col nipote Paolino (Paolino Pocatesta e la bella Franceschina, Martina-Carpi, 1980; si tratta ovviamente della parodia dei danteschi Paolo e Francesca, con il tragico finale appena appena mitigato per l'adattamento al medium). Anche se la storia originale risulta ambientata circa nel 1240, qui siamo sicuramente negli anni immediatamente precedenti il 1320, vista la presenza di Dante in esilio, ospite del nostro “Gianciotto” de’ Paperoni (che quindi a sua volta potrebbe verosimilmente essere lo stesso Messer Papero delle storie precedenti)


Nel 1400 tale Milone Paperone era Re d’Albania e di Puglia; impaurito dalle minacce di pirati simili ai Bassotti decise, dietro suggerimento del suo ciambellano, di trasferire il suo oro nella sua fortezza di Taranto, portandolo oltre l'Adriatico con una nave in cui il prezioso carico era coperto da una partita di uova (che aveva comprato di dubbia freschezza per risparmiare); da Paperin Meschino (Martina-DeVita, 1958)



... e, ancora di più, questi Antenati si trasferiranno (anzitempo, generando uno di quei paradossi metafumettistici tipici del Parofessore) ) proprio in America 



Nel 1470 circa, Ser Paperone, altro antenato italiano, discendente di Messer Papero, giunge a Siena dove incontra il Poliziano (Messer Papero e la Grotta di Eolo, Carpi/Martina-Carpi, 1983) e assiste al Palio (e Paperino sognerà di vincerlo, battendo un tale Rocco, antenato di Rockerduck).


A Firenze, dove giunge nel 1478, Ser Paperone fa amicizia con Lorenzo e Giuliano dei Medici, che gli condonano l’esilio subito dal suo avo Messer Papero. Ma la Congiura dei Pazzi incombe... (Ser Paperone e Lorenzo il MagnificoCarpi/Martina-Carpi, 1983)



Venti anni dopo, nel 1494, Ser Paperone assiste alla calata di Carlo Ottavo di Francia e al discorso di Pier Capponi; avuta notizia della scoperta del Nuovo Mondo, si mette alla ricerca di Cristoforo Colombo (Ser Paperone e il Nuovo MondoCarpi/Martina-Carpi, 1983) 


Nel viaggio, a Empoli Ser Paperone ha modo di assistere alla rievocazione del "volo del ciuco"; giunto a Livorno trova imbarco sulla nave di un antenato di Gambadilegno, che in realtà è un contrabbandiere e cerca di derubarlo; 

Giunti finalmente in Spagna, Ser Paperone finanzia il viaggio di Amerigo Vespucci e parte con lui per il Nuovo Mondo.

1594: a Verona, Papero Meo (nipote di Monticchio de’ Paperoni, così detto per l’hobby di “ammucchiar monete”) e Gioietta Paperina, nipote di Capitan Bullicchio (antenato di Rockerduck) vivono una storia d’amore simile a quella di Giulietta e Romeo, anche se decisamente meno tragica: come prova d'amore, bevono infatti sonnifero invece di veleno. A conclusione della storia, comunque,  “vanno all’altro mondo”: cioè partono anch’essi  per l’America (L'amorosa Istoria di Papero Meo e Gioietta Paperina, Martina-Scarpa/Del Conte, 1979)


1 commento:

  1. Come sempre, un ottimo lavoro di ricerca enciclopedica. Stavolta posso dirlo: alcune di queste storie le ho lette! :)

    Moz-

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