Come vedremo, si può notare che questi antenati sono stati
spesso in combutta con gli antenati dei Bassotti, e che ripetutamente (quasi
sempre a causa di attività criminose) si sono trovati praticamente in miseria:
ma ogni volta sono riusciti a ripartire, riconquistando un considerevole
patrimonio e spesso anche una ragguardevole posizione sociale.
... a cominciare da un anonimo Capo dei Tombaroli che nel
1840 ac insidiavano le ricchezze del Faraone Paper-Amen Ics Ics Ics (da
Paper-damès e celest'Aida, Martina-PLDeVita, 1979)
Nel 122 dc., troviamo la Dinastia Rockerduck a Roma, già
rivale di Petronius Paperonius (I Sesterzi di Pippus Augustus, Martina-Carpi,
1970). Rockius Duckius ha fatto carriera, tanto da raggiungere l’elevato gradi
di Centurione…
Ma il Centurione Rockius Duckius si dedica ad intrallazzi
vari (oltre ad anticipare una certa mania dei suoi discendenti) e perderà la
posizione, retrocesso a semplice legionario forzato, insieme ai suoi complici.
E in questa veste seguirà il suo imperatore (e soprattutto Paperonius) fino
alla lontana Caledonia…
Se prendiamo per buono quanto possiamo leggere in "Lastoria di Marco Polo detto il Milione", Martina-Scarpa/Scarpa-DelConte,
1982 (che per la verità ci viene però presentata come un soggetto per un film
paperesco, più che come una "storia vera"), circa nel 1275 viveva a
Cambaluc (l'odierna Pechino) alla corte di Kublai Khan, il truffaldino principe
Rock Meth...
Sempre se prendiamo per buono quanto possiamo leggere in
"La storia di Marco Polo detto il Milione",
Martina-Scarpa/Scarpa-DelConte, 1982 (che per la verità ci viene però presentata
come un soggetto per un film paperesco, più che come una "storia
vera"), a Venezia nel 1295 viveva tale Rocco Ducco (completo di un suo
Lusky), con ogni evidenza discendente dalla casata dell'ex centurione Rockius
Duckius...
Riallacciandoci alla diretta discendenza dell'ex Centurione
Rockius Duckius, (forzatamente emigrato in Scozia, come abbiamo visto) incontriamo nel 1392, il Ducka McRocker,
Governatore della Contea di Edimburgo e “nemico secolare dei McPaperon”; il
Ducka dimostra come la Dinastia abbia saputo risalire i gradini della scala sociale,
e allo stesso tempo non ha perso il “vizietto” di servirsi di certi tipi di
malaffare, qui i Bravacci della Brughiera, a loro volta discendenti di quella
Banda dei Bulli che accompagnò l’ex centurione nel suo viaggio… Da Le Sterlinedi Trisnonna Papera, SGDP, Martina-Cavazzano, 1970.
Tornati in Italia, troviamo nel 1478 il senese Rocco, da Ser Paperone e Lorenzo il Magnifico, Carpi-Martina, Carpi, 1983:
avversario piuttosto scorretto (ma fa parte del gioco!) di un antenato di
Paperino al Palio di Siena.
(segue)
Alla lunga non so se sia bello vedere gli antenati comunque tutti uguali negli stessi ruoli, dove cambia solo epoca, vestiario e paese...
RispondiEliminaMoz-
Effettivamente non hai torto, Moz.
EliminaMa questa era la scelta stilistica del Professore, in ogni epoca (quasi) ogni volta riproponeva il quintetto dei protagonisti (zione-zio-nipotini) e i coprotagonisti di contorno, sempre uguali fisicamente e caratterialmente.
A riprova della chiave di lettura martiniana (anzi, disneyana) dei nostri personaggi, che sempre appaiono come le maschere della Commedia dell'Arte, adattabili ad ogni epoca e ad ogni ruolo, restando fermi solo nelle caratteristiche principali (Paperone zio ricco e avaro, Paperino sfortunato e pusillanime, Paperina innamorata bisbetica, Gastone rivale fortunato, Rockerduck nemico scorretto...). È facile trovare le similitudini con Pantalone, Arlecchino, Rosaura, Zanni, Balanzone e tutti gli altri, anche loro utilizzabili (e utilizzati) per mettere in scena ogni tipo di racconto, in ogni situazione e in ogni epoca storica...